sabato 22 novembre 2008

Cammino lungo la riva del mare.

Cammino lungo la riva del mare, così come da alcuni anni mi piace fare. Mi piace perché riesco a camminare e meditare. Cammino e medito dentro di me: ”Signore Gesù, abbi pietà di me, Signore Gesù, abbi pietà di noi”.
Cammino lungo la riva del mare, e mentre medito mi guardo intorno: vedo le persone che stanno intorno a me. Anche per loro dico dentro me: ”Signore Gesù, abbi pietà di noi”. Ogni tanto incontro qualcuno, ed è sempre un piacere parlare con loro. Quando li saluto per andar via, rincomincio a meditare: “Signore Gesù, abbi pietà di me”.
Cammino lungo la riva del mare, e mentre cammino e medito, rimango incuriosito dal mare. Rimango incuriosito perché lo vedo infinito ed inconoscibile nella sua profondità. Mi ricorda Dio, davvero infinito ed inconoscibile nella Sua profondità. Vedo la superficie, e so che la mia conoscenza del mare non si può limitare a ciò che vedo. E’ forse per questo che mi piace meditare, perché è come una immersione profonda, con le bombole di ossigeno. Si conoscono cose che non possono essere viste da chi rimane a guardare la superficie.
Continuo a camminare lungo la riva del mare, e mentre cammino e medito, guardo la terra al mio fianco, così come la sento sotto i miei piedi, che mi sorregge. Sento, avverto il contatto che mi procura nel camminare. Faccio attenzione a questo contatto mentre respiro e medito, mentre dico dentro di me: “Signore Gesù, abbi pietà di me”. So che anche la terra è così vasta e impenetrabile da rimanere in gran parte inconoscibile, nella sua ricchezza e varietà.
Mentre continuo a camminare e meditare mi accorgo del cielo sopra di me, che con gli sprazzi di nuvole diventa più percepibile nella sua infinitezza. Ricordo che da bambino mi colpiva guardare il cielo, quando il sole della sera cominciava a dipigere le nuvole di rosa. Il cielo, che dà continuità alla mia vita che scorre, e mi ricorda dell’amore di Dio, stabile nel tempo. E’ forse per questo che lo guardo al mattino quando inizio la giornata. Guardo e ascolto. Ascolto i rumori attorno a me, del mare, delle persone, le voci, ed i rumori che vengono da lontano, di una macchina, di un aereo.
Continuo a camminare lungo la riva del mare, e sento che è davvero bello continuare a farlo. Percepisco dentro me, in un colpo solo, la presenza di cielo, terra, mare, persone e Dio dentro me. Sento i rumori ed i suoni, mi nutro del contatto della terra sotto i piedi, cerco di percepirlo il più intensamente possibile. Sento l’aria che scorre attorno a me. Allargo un po’ le braccia e le dita delle mani per sentirla ancora di più, come una carezza che il vento regala al mio corpo. Sento di avere davvero bisogno di carezze. Mi nutre continuare a dire dentro me: “Signore Gesù, abbi pietà di me”.
Il mare con le sue onde, accarezza i miei piedi e li rinfresca, dando refrigerio anche al resto del corpo. E’ davvero bello continuare a camminare lungo la riva del mare.
Qualche volta ho incontrato anche te, caro amico, mentre meditavo e camminavo, sulla riva del mare. Ogni volta è un piacere rivederti. Ricordo della nostra amicizia nata nelle tante esperienze passate insieme ai tempi dell’università. Anche a te, come alle altre persone che incontro, non ho detto che stavo meditando, che stavo pensando a Dio mentre camminavo. Eppure so che con te potevo farlo, che avresti capito, e condiviso. Sento che anche tu hai attraversato il deserto, ed hai trovato il campo fertile dove fare germogliare il tuo seme. So che anche tu hai scoperto la presenza di Dio dentro di te. Ricordo della mia e della tua sofferenza, vissuta con discrezione, con dignità. La stessa discrezione ci accompagna, nel modo delicato di porci rispetto alle questioni importanti. Nel nostro dialogo. Ricordo quanto è stato importante il nostro incontro: da quel momento è cambiato qualcosa nella nostra vita.
Cammino lungo la riva del mare, e mi accorgo di essere arrivato molto lontano, passo dopo passo. Mi fermo per qualche istante, respiro più profondamente, continuo a ripetere dentro me: “Signore Gesù, abbi pietà di me peccatore”.
Sono davvero arrivato molto lontano. Mi volto indietro e rivedo quel bambino che ero. Ricordo di avere avuto paura di andare avanti, di avere pensato di non farcela. Ed invece sono qui: ce l’ho fatta. Ricordo di avere invocato il Tuo aiuto Signore, tante volte, così come adesso. Ho chiamato tua mamma, Maria, madre di tutti gli uomini, madre anche mia. E lei mi ha sempre ascoltato ed aiutato. Ecco come sono arrivato fino a qui. Mi guardo intorno, e vedo quanti doni mi ritrovo! Mi concedo il tempo per ringraziarti o Signore, prima di continuare a camminare lungo la riva del mare.
Forse quando ti rincontro caro amico, questa volta te lo dico che stavo pensando a nostro Padre. Perché anche tu possa viverlo insieme a me, e forse fare la stessa mia scelta. Anche tu come me porti dentro il tuo cuore il ricordo, l’esperienza di averlo avuto vicino a te, tante volte. E questo ricordo rimane dentro il tuo cuore, così come nel mio. La tua gioia di bambino rimane dentro il tuo corpo adulto, cosi come i momenti passati insieme a lui.
Rincomincio a camminare lungo la riva del mare, continuando a ripetere: “Signore Gesù, abbi pietà di noi”. Respiro, cammino, e continuo a sentire Te dentro me, mio Signore, come un viaggio con un tragitto ignoto, ed una fine certa. Il paradiso.
Anche lì so che c’è una riva del mare, dove potere continuare a camminare, per incontrare tutte le persone che abbiamo perso. Le abbiamo perse perché sono andate nella loro riva del mare, per camminare, ed incontrare. Per crescere ed arrivare, là dove Tu vuoi che andiamo, per trovare Te. E’ bello pensare di incontrarle una ad una, per potere finalmente dirsi tutto ciò che non si è ancora detto. Per potere sentirsi davvero uniti, nel profondo, così come non è mai stato.
Ma ora mi voglio fermare per ascoltare, per rileggere le parole che ho scritto, e continuare a sentire ciò che sento. Anche tu se vuoi, rileggi queste righe tante e tante volte, finchè avrai capito ciò che hai bisogno di capire, finchè avrai sentito ciò che hai bisogno di sentire dentro il tuo cuore.
E dopo avere letto vai anche tu sulla riva del mare, e fai attenzione al contatto che il camminare ti procura; fai attenzione al tuo respiro, e ripeti dentro il tuo cuore: “Signore Gesù, abbi pietà di me”.

1 commento:

Bonny ha detto...

Cammino lungo la riva del mare, e mi accorgo di essere arrivato molto lontano, passo dopo passo. Mi fermo per qualche istante, respiro più profondamente, continuo a ripetere dentro me: “Signore Gesù, abbi pietà di me peccatore”.
Sono davvero arrivato molto lontano. Mi volto indietro e rivedo quel bambino che ero. Ricordo di avere avuto paura di andare avanti, di avere pensato di non farcela. Ed invece sono qui: ce l’ho fatta. Ricordo di avere invocato il Tuo aiuto Signore, tante volte, così come adesso.
Ho chiamato tua mamma, Maria, madre di tutti gli uomini, madre anche mia. E lei mi ha sempre ascoltato ed aiutato. Ecco come sono arrivato fino a qui. Mi guardo intorno, e vedo quanti doni mi ritrovo! Mi concedo il tempo per ringraziarti o Signore, prima di continuare a camminare lungo la riva del mare.
Grazie Enrico con queste tue parole, mi hai riportato nella riva di quel mare dove ho camminato mio malgrado, ma nn invano, negli ultimi 20 anni.