lunedì 24 novembre 2008

Istante per istante...

L'acqua continuava a scorrere sul bordo della strada, formando un piccolo torrente dalla forma curiosa e tipica dettata dalle asperità del terreno. Aveva appena piovuto in modo esagerato ed improvviso, cogliendo tutti di sorpresa. L'acqua che scorre, quando non crea danno, suscita una piacevole sensazione di vitalità e di cambiamento, di evoluzione delle cose.
Marco era rimasto qualche istante ad osservarla, quasi incantato, riparato dentro l'androne di un portone, per distrarsi un istante dalle sue faccende. Trovava piacevole soprattutto vedere come la pioggia in breve tempo aveva cambiato l'aspetto di quel luogo cittadino, facendolo assomigliare improvvisamente e magicamente ad un viottolo di campagna. A volte le cose sono così statiche da annoiarci, e quando siamo stanchi di vederle così, sembra che solo andando in altri luoghi possiamo ritrovare nuovi stimoli. In quel caso invece era stato il tempo, che cambiando umore per seguire le sue leggi e i suoi modi, aveva offerto un nuovo scenario a chi era capace di fermarsi ad osservare.
Alcuni bambini giocavano a nascondino con la pioggia, affacciandosi per qualche istante da sotto un balcone per bagnarsi un poco e subito ripararsi, ridendo di gioia per la piacevole sensazione del bagnarsi e del sentirsi liberi. Marco si ricordò di avere avuto esperienze simili a quelle, durante la sua infanzia, e tutto questo aumentava la curiosità ed il piacere del rimanere lì ad osservare.
Tutto scorreva in modo semplice e naturale, e Marco si stupiva nel pensare a come di solito, nel passato, era stato così impegnato nel fare le cose serie ed importanti della vita, come studiare, lavorare, costruire una posizione sociale, guadagnare, occuparsi degli altri. Ora no, non si sentiva più così indaffarato, e si rendeva conto che da tempo la sua vita era cambiata, e che non sentiva niente di particolare che lui dovesse raggiungere, se non vivere istante per istante.
Era come se da qualche tempo avesse avuto una guarigione del suo cuore, e le cose per lui fossero molto cambiate. Il suo stato d'animo si era pian piano trasformato, fino a dimenticare del tutto ciò che un tempo era per lui di primaria importanza. Il cambiamento era stato così dolce e graduale, che ora si ritrovava ad osservare il suo nuovo modo di essere come se questo avesse trovato posto nella sua vita senza che lui avesso dovuto fare uno sforzo per accoglierlo.
La pioggia aveva diminuito la sua intnsità, e così il ruscello. Meno male, perchè la pioggia era stata molto intensa e non avrebbe potuto essere accolta senza qualche problema se fossa continuata a scendere così intensa. Per fortuna le cose della natura spesso sono benevole, e portano evoluzioni che risultano alla fine positive. Ma tutto questo rischia di passare inosservato, fino a quando incominciamo quasi per caso, a sentire il richiamo di qualcosa che, in modo sottile, vibra dentro, stimolandoci ad una pausa più profonda, che ci incoraggia quindi al desiderio di percepire vibrazioni ancora più sottili e tenui. Sono le vibrazioni sottili dell'anima, che dentro di noi giace in un luogo di pace, e dove più nessuna idea di distruzione riesce a fare accesso. E' il luogo del nostro spirito, dove possiamo ricevere la consolazione dalle nostre angosce. Il quel luogo, dopo esserci avvicinati, sentiamo di voler tornare, e qualche volta lasciamo che sia il caso a ricondurci li. Altre volte, decidiamo di prenderci cura di noi e della nostra vita, e scegliamo di metterci noi stessi nella condizioni di ritornarci. Il più spesso possibile, tanto quanto ne abbiamo bisogno.
Puoi chiamare questo meditare, o puoi anche dargli un altro nome. Non è importante che etichetta gli metti. L'importante e che tu abbia compreso a quale esperienza ti sto invitando.
Con affetto, Enrico.

2 commenti:

Carasau Phase ha detto...

anch'io credo nel grande potere evocativo della pioggia.

...veramente molto bello ciò che hai scritto.


MATTEo

Enrico Loria ha detto...

Grazie Matteo...
Come vedi a volte si possono fare delle cose e lasciarle li, perche da sole compiano ciò che devono compiere.
Noi rimaniamo liberi di vivere, altrove...